Villains LTD

 

#15

BLUE MOON OF FORT KNOX

 

Philip Drake lancia a terra il mozzicone di sigaretta, assaporando ancora il sapore del tabacco. Ha smesso di fumare da dodici anni, da quando era diventato Sergente. Da allora, prima di ogni singola azione sul campo, fuma quella che potrebbe essere la sua ultima sigaretta.

Quando è stato assegnato al Federal Bureau of Superhuman Affairs, la più nuova delle forze dell’ordine americane, nessuno gli ha ancora chiesto il perché.

Aspetta impaziente di poter dare la risposta, “Così quando avrò lavorato troppo in vita mia sarà facile capirlo”, ma i suoi colleghi sono ancora convinti che con lui si possa parlare solo di lavoro.

-Capi squadra, controllo ricezione. Qui Agente Speciale in Comando Drake, pronti a far saltare i portelli d’entrata ?

-Affermativo, signore – rispondono in rapida successione i cinque uomini.

-Allora, la situazione è la seguente: secondo i nostri amici dell’NSA, c’è una struttura non analizzabile che si estende da 50 a 215 metri sotto la superficie. Crediamo che si tratti della base operativa dell’organizzazione terroristica Villains LTD, e riteniamo che i cinque portelli d’entrata siano accessi segreti. Mi piacerebbe scaricarci sopra un paio di testate nucleari, ma come potete immaginare i piani alti hanno a cuore questa zona quindi cercate di non rovinargli troppo il vicinato d’accordo ? E ricordate che anche se il vostro equipaggiamento è costato centinaia di migliaia di dollari ai contribuenti, nessuno verrà premiato per aver risparmiato sulle munizioni. Diamo inizio all’Operazione Scorpione Dorato…adesso.

 

I cunicoli sono male illuminati e stretti, a malapena sufficienti per una persona. Lentamente, dieci agenti della prima sezione SWAT si fanno strada. Un secondo portello d’entrata viene fatto saltare con una blanda esplosione.

-ASC a capo Squadra Uno, il vostro segnale è disturbato, non possiamo vedervi. Descrivete la vostra situazione.

-Ci troviamo in una camera sotterranea senza illuminazione… al nostro ingresso dal soffitto è uscito del gas, probabilmente veleno. Le maschere a gas funzionano correttamente.

-Procedete con l’ispezione, ma state attenti – risponde l’Agente Speciale in Comando – Quel veleno significa che sanno di noi.

-Non riusciamo a trovare nessun tipo di passaggio, ma le pareti ed il soffitto sembrano ricoperte di fori. Forse possiamo…

La comunicazione salta, lasciando solo statica nel canale per mezzo minuto. Drake ignora il silenzio.

-Squadra Uno ad ASC, abbiamo un ferito, l’agente Lee. Da una delle pareti sono usciti dei proiettili, ma le tute hanno resistito. Poi dal pavimento sono usciti dei raggi laser, e… Ancora gas dal soffitto, signore, la tuta protettiva-

In superficie, l’Agente Drake è preso alla sprovvista dalle grida provenienti dalla radio. Riprende a parlare, cercando di superare le grida strazianti:

-Squadra Uno, che succede !? Squadra Uno, rapporto !!!

-Gas acido, signore ! Cazzo, il portello è chiuso !!! Siamo sepolti vivi !!! Senza tuta il veleno…

-Un vicolo cieco – realizza Drake, chiudendo la comunicazione – ASC a Squadra Due, siete ancora vivi ? Squadra Due, rispondete !

 

Una camera sotterranea. Una grossa mano artigliata, dipinta con vernice metallizzata viola, accarezza un casco. I graffi coprono la scritta SWAT, e dall’interno proviene un rumore. La mano cerca di staccare il casco, ma la base è saldamente ancorata al giubbotto antiproiettile.

Una lunga coda cibernetica si scaglia sul collo riducendolo in poltiglia, spargendo altro liquido rosso sul metallo organico verde.

La testa cade a terra, ed il casco viene sollevato verso l’alto. Due occhi da serpente osservano lo strano oggetto, guardandolo da varie angolazioni.

-Squadra Due, non riusciamo a rilevare i vostri dati biologici, manderemo rinforzi tra breve.

Marasso lascia cadere a terra il casco, che rotola tra i cadaveri. Il suo corpo è imbrattato di sangue, scalfito da bruciature laser ed ammaccato dai proiettili.

Barcollando pericolosamente, il cyborg entra nel piccolo cunicolo da cui era uscito e vi striscia dentro.

 

-Dovresti tagliarti i capelli – suggerisce la donna dai capelli rossi, avvicinandosi all’angolo del corridoio.

-Non sono meno pratici del tuo mantello – replica la donna in costume marrone, aggiustando la luminosità dei suoi occhiali-maschera. La sua collega non ne ha bisogno, ma si è tolta gli occhiali da sole.

Una decina di torce montate su fucili tattici illuminano il corridoio, ed Insomnia avvolta dal suo mantello verde e nero.

-Ferma ! Ti dichiaro in arresto !!! – sbraita il capo squadra, puntando la sua arma sulla criminale.

Una donna atterra sulla sua arma, facendola cadere a terra e riducendola a brandelli per la forza dell’impatto. Pathfinder si alza quanto basta per dare un calcio in faccia all’agente senza voltarsi, lanciandolo contro il soffitto.

Il capo squadra atterra sui suoi sottoposti, impedendogli di muoversi. Gli altri puntano le armi su Pathfinder, mentre Insomnia allarga le braccia per rivelare le mitragliatrici che ha in mano, per poi sparare contro le pareti ai suoi lati.

I proiettili rimbalzano con angoli ben precisi, arrivando a colpire le armi puntate su Pathfinder che risponde gettandosi proprio in mezzo agli agenti bloccati.

Appoggiandosi sulle loro spalle si solleva con le braccia per calciare i fucili di altri due agenti direttamente dentro alle pareti. Gli uomini su cui si sta reggendo vengono crivellati di colpi da Insomnia, che corre nella loro direzione.

Un altro paio di calci spezzano alcune vertebre degli SWAT disarmati, ed un salto mortale all’indietro porta Pathfinder al sicuro dietro Insomnia.

Gli ultimi cinque agenti rimasti puntano le armi contro le due signore, senza che queste abbiano modo di rispondere. A metà strada si apre un portello segreto da cui escono duecento chili di cyborg rettile ricoperti di parecchio sangue, cioè quanto basta a bloccare i proiettili.

Insomnia corre via, fermandosi dopo pochi passi vedendo Pathfinder osservare pietrificata il massacro. La afferra per un braccio e la trascina via:

-Che hai !? Se la caverà da solo !!! Andiamo !!!

 

All’uscita di un altro portellone, gli agenti SWAT fanno irruzione con l’adrenalina alle stelle. A metà corridoio c’è un uomo muscoloso dai capelli rasati quasi a zero e la barba di due giorni, fermo a braccia allargate.

-Benvenuti alla Sede Centrale della Villains LTD ! Anche se, in realtà, non siete affatto benvenuti…

-Squadra Tre ad ASC, individuo sospetto in vista, procediamo all’arresto.

-Non provate neanche a spararmi ? – chiede deluso il sospetto – Sono invulnerabile ! Vi avranno pure dato qualche bella arma non convenzionale, no ?

-Se necessario risponderemo al fuoco – risponde il capo squadra, avvicinandosi con le armi cariche.

-Oh, in questo caso, comincio io…

Dando un pugno sul muro, Diamond Dran apre uno scompartimento segreto da cui prende una mitragliatrice da aereo militare. Fa visibilmente fatica a tenerla in mano, ma non si può stancare.

Premuto il grilletto, il solo rinculo lo spedisce dall’altra parte del corridoio. L’arma rilascia più di seimila proiettili al minuto, e resta in funzione per quattro minuti prima di finire le munizioni.

Alla fine del massacro, la squadra è seppellita sotto un cumulo di macerie perché la mitragliatrice ha fatto crollare parte del muro, e Dran è incredulo del risultato quando lascia cadere a terra l’arma.

-Santa merda di Dio… - commenta – Al diavolo la lama da barba in adamantio ! Voglio uno di questi come gratifica !!!

 

Sede Centrale della Villains LTD; a dieci metri di acciaio di distanza dal piano terra.

Dieci agenti SWAT fanno irruzione lanciando granate abbaglianti e lacrimogeni. Un ammasso di metallo viola e ruggine esce dalle ombre, gracchiando:

-RICHIESTA AUTORIZZAZIONE JDFA; AVETE TRENTA SECONDI PRIMA DI ESSERE ELIMINATI.

In risposta, dieci potenti scariche elettromagnetiche colpiscono la Sentinella modificata, che crolla a terra.

-Squadra Cinque ad ASC, abbiamo trovato l’ingresso, ma è bloccato. Dovremo procedere con gli esplosivi…

-Abbassate le armi – interviene una voce bassa e decisa che fa salire un brivido sulla schiena degli SWAT.

Al buio dovrebbe essere impossibile vederlo, ma tutti fissano per un attimo l’uomo in occhiali da sole avvolto in un impermeabile di pelle nera. E puntano le armi su di lui; le luci attraversano il suo corpo, e la sua ombra si sposta di lato per non essere colpita.

Shades si toglie gli occhiali da sole, rilasciando un raggio di oscurità che incrocia lo sguardo di tutti i presenti. Dopo essersi rimesso gli occhiali, Shades barcolla e si appoggi al muro, come per un giramento di testa.

Poi si avvicina alle ceneri all’interno delle divise SWAT, e recupera un casco.

-Squadra Cinque, rapporto !

-Mandi i suoi uomini a casa, Drake. Hanno ancora paura del buio.

-Chi sta parlando ?

-Il buio.

-Dovrete ucciderci tutti per fermarci…

-Mi sembra un’offerta ragionevole.

 

La stanza della guerra, un locale pressoché vuoto con un tavolo ovale a tredici posti.

Al momento nessuno è occupato, anche otto persone vi camminano nervosamente attorno. Augustus DeCeyt indossa la sua maschera metallica da Imperatore del Crimine, e gli altri lo trovano un pessimo segno.

La stanza trema più volte, e parte dell’intonaco si stacca dai muri rivelando la struttura portante in metallo.

-Ci stanno bombardando !? – si meraviglia Diamond Dran.

-Si creano una nuova entrata   – risponde l’Imperatore, premendo alcuni tasti sull’interfaccia del monitor ultrapiatto incorporato nel tavolo, che passa ad inquadrare lo spaccato di un’arma estremamente avanzata ed estremamente pesante.

-Cannoni a pulsazione particellare della Hammer Industries.

-Cazzo, ricordo questa roba, ho rubato io i progetti per Hammer ! – ricorda Switch – Sono raggi repulsori giganti, faranno crollare tutto !!!

-Stia tranquillo, signor Freeman, siamo al sicuro. Forse non se ne è mai accorto dalle sole coordinate, ma la sede centrale è stata costruita sotto un’installazione che dovrebbe fornire una discreta protezione.

-Perché, cosa c’è di sopra ?

-Fort Knox.

Gli agenti restano ammutoliti, persino Shades evita di fare commenti sarcastici. Quando la struttura viene scossa da un altro colpo, Insomnia rompe il ghiaccio:

-Vuol dire che per tutto questo tempo siamo stati sotto il naso di una base militare e di uno dei migliori sistemi di difesa del mondo !?!?

-Esatto. La costruzione di questa base è costata milioni di dollari, ma la sua collocazione è soprattutto psicologica: sapere che abbiamo operato per tutto questo tempo proprio sotto di loro li renderà paranoici. L’importanza strategica di questa base è trascurabile.

-Allora andiamocene, no ? Posso teleportare…

-No. L’unico modo in cui possono aver scoperto questa base è seguendo i suoi portali, Switch; non voglio rischiare che rintraccino un’altra volta la sua scia.

-Non è possibile, la scia dei miei portali dura troppo poco per poter essere seguita. Lo ha detto lei !!!

-Ma non avevo considerato che oltre a 57 le forze a noi ostili avrebbero riportato sul campo anche Slowdown… l’uomo che l’ha immobilizzata, Laser Vivente.

-Non so voi ma io ne ho abbastanza – interrompe Pathfinder – Non è la prima volta che ci nasconde delle informazioni, Imperatore. Prima 57, di cui sa molto più di quanto vuole ammettere, ora questo Slowdown. Abbiamo imparato tutto su 57 sulla nostra pelle, ora…chi accidenti è Slowdown !?

-Come 57, un prodotto dei programmi del supersoldato dell’ex Unione Sovietica. Ma se è stato relativamente semplice programmare un attacco per farvi sopravvivere alle capacità mutaforma di 57, il potere di Slowdown è troppo anche per le mie capacità organizzative.

-Basta misteri ! Si può sapere cosa può fare questo tizio !?

-Rallenta.

-No, lo voglio sapere adesso ! Potrebbe esserci anche lui là fuori ad aspettarci !

-Volevo dire che il suo potere è rallentare. Qualunque cosa. Dalla rotazione di un elettrone all’energia termica alla rotazione terrestre. Ed ha un controllo assoluto sul suo potere… è da lui che ci dobbiamo nascondere, non dall’FBSA. Le forze dell’ordine sono riducibili ai minimi termini, Slowdown è una mina vagante.

-Dobbiamo comunque scappare, portali o meno – torna al discorso precedente Switch – Facciamo uccidere tutti dallo sguardo di Shades, o fatemi teleportare il Laser direttamente nelle loro teste.

-Sono vicino al limite con il mio sguardo – ammette Shades – Chi guarda nei miei occhi vede la mia anima, e a meno che non possegga più oscurità di me il suo essere si annulla nel confronto. Ma neanche per me è una passeggiata… potrò usarlo su due, tre persone prima di dovermi riposare.

-E la luce non passa per i tuoi portali, te ne sei scordato ? – lo rimprovera il Laser Vivente.

-Irrilevante – giudica DeCeyt – Salite entrambi sulla superficie. Infliggete il maggior numero possibile di danni ed uccidete il maggior numero possibile di nemici; Marasso vi seguirà. Nessuno degli altri ha una possibilità di durare a lungo in un conflitto prolungato con un vero e proprio esercito.

-Ma se non ci sono uscite, come facciamo a scappare ? – chiede Dran.

-Non ci sono entrate – lo corregge DeCeyt – Il livello inferiore ha accesso ad un tunnel che porta alla superstrada. Ci troveremo lì tra sette minuti, devo occuparmi degli ultimi dati da far scomparire.

 

All’esterno, le ombre prendono forma sotto la luna piena ed attaccano con ferocia inaudita le forze dell’ordine. Allo stesso tempo, una pioggia di raggi laser piove dal cielo, colpendo solo equipaggiamento ed organi vitali.

Nel più violento scontro di super-esseri che Philip Drake riesca a ricordare, quasi trecento vite vengono perse prima che Shades ed il Laser Vivente si rendano conto della situazione.

Attorno a loro, a poche decine di metri dal grande forziere di Fort Knox, c’è uno schieramento di quasi millecinquecento persone tra agenti FBSA, SHIELD e militari. Una vera e propria pioggia di raggi luminosi ad alta intensità e scariche elettromagnetiche li avvolgono, senza lasciare vie di scampo.

Shades viene intrappolato in una ragnatela di luce semisolida, e continua a dimenarsi perdendo sempre di più la somiglianza a un essere umano; ma nonostante le sue grida inumane e i suoi sforzi, la sua forma-ombra cede sotto la trappola che diventa sempre più piccola e tenace.

Il Laser Vivente vola molto più lentamente di quanto vorrebbe, e quando prova ad incenerire i suoi nemici non riesce ad emettere altro che una fioca luce.

I soldati che impugnano le armi futuribili si avvicinano, portando al massimo i campi magnetici. L’immagine del Laser Vivente oscilla più e più volte prima di sfaldarsi completamente ed uscire dal raggio visivo umano.

-Meno due !!! – esulta Drake – Non abbassate la gabbia di luce ! Tenetelo fermo ! E forza con quei cannoni, ce ne sono altri là sotto ! Forza !!!

 

Piano terra della Villains LTD. Taskmaster saluta nervosamente DeCeyt, che lui conosce solo come Imperatore del Crimine e che è accompagnato da una stupenda ragazza bionda che non ha mai visto.

-Vogliamo sbrigarci ? Non mi piace questa situazione…

-Naturalmente. Miss Link ?

La ragazza porge a Taskmaster una ventiquattr’ore. Il super-criminale la prende, trovandola più pesante di quanto non sembri.

-Trecentomila dollari sono già stati versati nel suo conto come buonuscita – lo informa DeCeyt – Tutto ciò che dovrà fare sarà scappare dall’uscita secondaria su questo livello, sparire dalla circolazione per una settimana e poi consegnare questa valigetta a qualunque superstite della mia squadra.

-E’ sicuro che possa uscire di qui sano e salvo ?

-La mia assistente ha il potere di collegare gli eventi, Taskmaster. Ha fatto sì che lei sia obbligato a trovarsi in un luogo sicuro tra poche ore.

-Mi fa piacere saperlo; tra parentesi, è stato un ottimo rapporto di lavoro. Se avesse bisogno di me, sa dove trovarmi…

Taskmaster sfodera la spada e corre via, senza fermarsi in altri convenevoli.

 

Il piano più basso della Villains LTD, davanti ad una porta blindata a combinazione. Gli ultimi agenti rimasti aspettano nervosi, appoggiati alle pareti del bunker.

Nessuno ha voglia di parlare; la situazione è abbastanza grave da bloccare ogni tentativo di umorismo.

Poi Pathfinder si mette in posizione d’attacco…

-C’è qualcuno dietro la porta.

Il metallo si ricopre di ghiaccio in pochi istanti. La vibrazione delle sue molecole rallenta sempre di più, abbassando la temperatura fino a pochi gradi sopra lo zero assoluto…quando diventa troppo fragile per restare unita, e crolla in piccole schegge di ghiaccio.

Dall’altra parte del vapore acqueo creatosi, Slowdown.

Insomnia fa fuoco su di lui, ma più i proiettili si avvicinano più rallentano. Quando lo toccano, non pizzicano nemmeno da quanto sono lenti.

-Bel posto. Quasi un peccato doverlo distruggere…

Pathfinder e Slim Snake gli saltano addosso, pronti a fargli la pelle. Ma entrambi si fermano quasi subito, urlando di dolore. Pathfinder cade a terra tenendo strette le mani su uno dei piedi, e Slim Snake si massaggia una mano.

-Non rifatelo. Fa parecchio male, no ?

Insomnia carica verso di lui, pronta a spaccargli il naso con il palmo della mano, ma quando ci prova anche lei finisce con il massaggiare l’arto.

-Che avevo detto ? – la canzona Slowdown – Ossa che si muovono più lentamente dei muscoli, un trucco che funziona sempre.

-Ah sì ? Io sono invulnerabile al dolore !

Diamond Dran lo colpisce con un pugno in un occhio, facendogli un occhio nero e sbattendolo contro una parete del bunker.

-Ouch… qualcosa blocca il campo di rallentamento. Poco male. Resta fermo solo un minuto…

Al cenno di un dito di Slowdown, Dran si immobilizza. In realtà si muove ancora, solo decine di migliaia di volte più lentamente.

Switch è l’unica altra persona rimasta in piedi, e lo sta guardando negli occhi.

-Allora, uomo nero ? Qual è il meglio che sai fare ?

Dopo un breve periodo di riflessione, Switch decide cosa fare. Scappa teleportandosi.

Slowdown alza le spalle, afferrando Dran per la giacca:

-Spero non ti dispiaccia un piccolo volo alla velocità di fuga… - gli dice prima di scomparire, ma la frase è troppo veloce per l’immobilizzato Dran.

 

Nel frattempo, davanti alla via d’uscita secondaria. Miss Link appoggia le mani sulla parete del bunker, si concentra ed attiva il suo potere.

Le sue mani emettono una forte luce, che si espande per le pareti di tutto il piano come una scarica elettrica.

-Fatto – riferisce con un leggero fiatone – Ho creato un collegamento diretto tra il piano più alto e quello più basso; non ho mai esercitato il mio potere su una massa così grande, quindi non so se funzionerà.

-Grazie, miss Link. Ora può andare – riferisce DeCeyt.

-Lei…lei non viene, professore !?

-No. Sarò sincero, miss Link, la situazione è disperata. La nostra sconfitta è totale; c’è un solo modo per non perdere tutto ciò per cui ho lavorato.

-Cioè ha un piano ? – chiede la donna con tono incerto, forse di speranza.

-Io sono l’Imperatore. Ho sempre un piano. Ora vada; le forze dell’ordine saranno qui tra…

La segretaria abbraccia il professore, dando un bacio alla maschera di metallo e lasciando un segno con il rossetto. Fa alcuni passi indietro, e l’Imperatore chiude il passaggio. La base vibra un’altra volta; i colpi si stanno facendo sempre più potenti.

-Molto bene – dice a se stesso Augustus DeCeyt togliendosi la maschera e gettandola a terra – Come era solito dire mio padre… “Quando tutto il resto fallisce, cambia il modo di pensare del tuo avversario”. E’ arrivato il momento di giocare sul serio.

 

Dall’altra parte del pianeta. Un boom sonico sottolinea l’arrivo di Slowdown, che fluttua a mezz’aria tenendo Dran sollevato per la giacca.

Alcune centinaia di metri sotto di loro, alcune isole. Su una di esse spicca una montagna.

-Okay, mister invulnerabile, lezione di geografia…quello è un vulcano, no ? Ora, facciamo salire un po’ di lava rallentando la presa gravitazionale e smuovendo un po’ il mantello incasinando la velocità di rotazione terrestre sotto l’isola…

La montagna vibra leggermente, iniziando a sputare magma dalla punta. Dran si agita, non più rallentato dal potere di Slowdown che vola direttamente sopra il vulcano.

-E’ un’apertura da niente. Adesso, hai idea di che velocità abbia la Terra quando gira attorno al Sole ? No ? Lasciami rallentare la tua velocità rispetto a quella della Terra e vediamo se ti è chiaro il concetto.

Slowdown lascia la presa sulla giacca di Dran, che invece di cadere a terra vola direttamente verso il vulcano ad una velocità fenomenale, fermandosi giusto in tempo per essere in mezzo alla lava.

Slowdown si strofina le mani, continuando a blaterare da solo:

-I vantaggi dell’educazione scientifica, eh ? Oookay… un salto a Varsavia per quell’accidenti di orologio atomico, ed è un viaggio di sola andata per il 50° secolo.

 

Fort Knox, Kentucky.

Sede Centrale della Villains LTD. Un tunnell sotterraneo in cemento armato.

Due donne e un Deviante camminano lentamente, la loro strada illuminata solo da una torcia di Insomnia, che tecnicamente non ne avrebbe bisogno.

Pathfinder si regge a Slim Snake; si è slogata una caviglia nella “lotta” con Slowdown.

-Avremmo dovuto aspettare DeCeyt e gli altri.

-Contatteremo il capo una volta fuori di qui…non possiamo rischiare che quel tizio ritorni, o che ci trovi l’FBSA – risponde Slim Snake.

-Ma quali altri… Switch è scappato, Shades ed il Laser Vivente dovevano contattarci tempo fa… Dran è finito chissà dove con Slowdown, e probabilmente DeCeyt ci ha abbandonato – constata acidamente Insomnia.

-Non lo farebbe mai – nega Pathfinder.

-Ha abbandonato Turbine !!! Può aver usato belle parole quando lo ha fatto, ma adesso è prigioniero chissà dove…e se non ci sbrighiamo lo saremo anche noi.

-Non mi importa quello che pensi tu, DeCeyt deve avere un piano per rimettere tutto a posto.

-Ammettilo, ‘finder, la Villains LTD è spacciata !!! Finita !!! E’ stato bello finché è durato, ma adesso una stretta di mano e ognuno per sé !!!

I tre criminali si fermano, restando in silenzio per qualche secondo.

-Non stringo la mano a un’assassina – risponde Pathfinder con astio.

-Ma lavorarci insieme ti va bene, vero ? Ne ho abbastanza della tua aria da brava ragazza ! Trovatevi da soli la strada e andate affanculo !!!

Insomnia lancia addosso a Slim Snake la torcia, correndo via. Il Deviante lascia cadere la luce a terra, perché ha preso con la mano libera il suo cellulare JDFA.

-Turbine è stato fortunato ad andarsene prima, questo gruppo sta cadendo a pezzi… forza, DeCeyt, rispondi !!!

Il mutaforma spera in una risposta per parecchi squilli, poi abbandona le speranze. I due criminali proseguono la fuga.

 

Nel mezzo del Gran Canyon, un super-criminale vestito di nero aspetta che qualcuno risponda alla chiamata del suo cellulare JDFA.

-Cazzo, dai… qualcuno risponda !!! Non possono essere scomparsi tutti…

Il segnale del cellulare si interrompe, venendo tagliato fuori dall’intera rete. Switch si toglie la maschera ed urla arrabbiatissimo, lanciando il suo cellulare in mezzo al canyon urlando:

-Ecco il meglio che so fare !!!

 

Sede Centrale della Villains LTD.

Quasi un centinaio di agenti SWAT dell’FBSA sciamano nell’installazione segreta, che continua a tremare nonostante i cannoni abbiano cessato di sparare.

Secondo le prime stime, tutto quanto crollerà entro meno di mezz’ora.

E’ chiaro che non ci sarà nulla da recuperare… tutte le stanze, tutti i corridoi sono completamente vuoti. Qualunque cosa è stata portata via.

Nessuno capisce cosa sta succedendo, nonostante gli ordini siano gridati costantemente da tutte le direzioni.

L’intera Sede Centrale viene presidiata. Si diffonde la voce di un unico segno vitale rilevabile, in mezzo alle decine di cadaveri di colleghi.

Philip Drake guida i suoi uomini migliori fino ad una stanza relativamente isolata del secondo piano. Cerca di sfondare la porta, quando si accorge che è aperta.

-Benvenuti – saluta qualcuno nella stanza – Sono l’Imperatore del Crimine. Entrate pure, vi stavo aspettando…

Trenta agenti armati fino ai denti entrano, pronti a fare fuoco con le più potenti armi portatili che il governo possa comprare.

Davanti a loro, un uomo di mezz’età in un completo nero con dettagli viola scurissimi.

-Imperatore – dice Drake con voce incerta – In nome dell’autorità conferitami dal Governo degli Stati Uniti d’America, ti dichiaro in arresto per i reati di assassinio di agenti federali, cospirazione per uccidere cittadini americani, attacco ad installazioni federali e conseguenti 493 morti, e coinvolgimento in numerosi atti terroristici nel mondo.

Non c’è nessuna risposta, solo un sguardo vuoto da parte dell’accusato.

-La dichiarazione è imprecisa – prosegue il genio criminale senza cambiare il suo tono monotono – Il mio nome è Augustus DeCeyt, per lei.

-Niente scherzi, queste armi possono ridurla in cenere – risponde Drake, estremamente nervoso. Si aspetta qualunque cosa da quest’uomo…

-Nessuno scherzo, agente. Ho soltanto un’ultima cosa da dirle…

Poi l’Imperatore del Crimine allunga le braccia, stringe le mani a pugni ed incrocia i polsi. I suoi occhi vuoti, impassibili e senz’anima sono sugli agenti SWAT.

Nessuno è certo di cosa sta succedendo, con il rumore delle strutture che iniziano lentamente a crollare, finché l’Imperatore non parla:

-Mi arrendo.

Drake si aspettava qualunque cosa di questo mondo e altro, da quest’uomo.

Tranne una resa incondizionata del leader della Villains LTD.

 

CONTINUA ???